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lunedì 14 febbraio 2011

KARRASEGARE, il carnevale di Bosa

A me il Carnevale piace, mi è sempre piaciuto! Ricordo ancora il Carnevale di Venezia dei fine anni settanta quando partivamo all'avventura in treno con i miei genitori per ammirare le splendide maschere a piazza S.Marco e respirare quell'atmosfera folle e spensierata. Oggi, questo carnevale ha perso una buona parte di quella spensieratezza perché la voglia di trasformare Venezia in una città museo, ha prevalso sulla fantasia e creatività di quelle migliaia di giovani di tutto il mondo che si ritrovavano a Venezia in questo periodo per divertirsi e per conoscersi.


Esistono però molti altri Carnevali in Italia che mantengono le proprie tradizioni e non hanno perso la propria anima. Uno di questi è sicuramente quello di Bosa: nel dialetto locale è chiamato “Karrasegare.

Quest’anno il Karrasegare cade dal 24 Febbraio al 12 Marzo.
 Io vi posso raccontare del Carnevale dell’anno scorso, quando mi trovavo a Bosa per vedere lo stato di avanzamento dei lavori di ristrutturazione del Blu.

Arrivai il Venerdì e già si sentiva nell’aria quella voglia di allegria frenesia che precede un grande evento.
Il bosano è un gran chiacchierone, piace parlare e conoscere persone nuove, ho conosciuto studenti e lavoratori che mi raccontavano che tornavano dal “continente” o dai paesi del nord Europa esclusivamente per partecipare a questa festa.

Il Sabato che precede il martedì grasso si svolge la Festa delle Cantine, con decine di case che aprono le proprie cantine ad amici e visitatori per mangiare, bere e cantare. Le cantina a Bosa è un’istituzione, è il posto dove rifugiarsi dopo una giornata di lavoro, il posto dove conservare pregiatissime bottiglie di vino o un soggiorno spartano per ospitare parenti e amici. Io sono stato invitato molte volte nella cantina dei Bosani e non ne sono mai uscito “vivo”: "bevi Bastà, bevi.... assaggia questa Malvasia Bastià…” e guai a dire di no!
Avete presente la festa degli alpini? Peggio o meglio, dipende dai punti di vista.




La domenica ed il lunedì se non avete fatto i troppo i bagordi, si passa tra una festa e l’altra, carri mascherati, musica all’aperto, ecc.

Ma il clou si raggiunge il martedì grasso.
Si comincia di buon mattino, quando i partecipanti si ritrovano nella via principale della città travestiti da donne in lutto indossando abiti neri con volto annerito. Secondo la tradizione, nella notte precedente il martedì grasso, i bambini sarebbero stati abbandonati dalle madri, attratte dai bagordi per il carnevale e le maschera portano con sè una bambola rappresentante una figlia che, trascurata dalla madre durante il carnevale, ha bisogno di succhiare un goccio di latte, dopo le avventure pericolose della notte passata nelle sale da ballo.


 Il tutto viene vissuto con simpatica goliardia, accompagnato da abbondanti bevute di vino rosso o Malvasia. All’ora di pranzo vengono imbandite alcune tavolate per invitare i visitatori a degustare la favata con il lardo di maiale.
Al calar del sole ci si veste di bianco con un mantello ottenuto da un lenzuolo e per copricapo una federa. Le maschere si rincorrono a vicenda urlano "Gioldzi! Gioldzi!" (è la rappresentazione della caccia al “karrasegare” che scappa e cerca di nascondersi.) fino a catturare le persone alle quali vengono accostati lampioni - "sas pischeddas" - illuminati, quasi a voler cercare un qualcosa che sta nascosto sotto le gonne delle signorine. Alla fine della serata si formano dei roghi sui quali vengono imposti dei fantocciche, brucciando, sanciscono la fine del carnevale.

Potete trovare il programma del Carnevale Bosano su: http://www.bosaweb.it/il_carnevale_di_bosa.html

altre simpatiche informazioni su:
 
Io vi invito a trascorrere qualche giorno a Bosa in quel periodo!

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