Il primo Festival del Dono nel nostro Terrazzo Zen!!!!
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venerdì 10 luglio 2015
mercoledì 14 gennaio 2015
Baratto 2015
Rieccoci qua, dopo 5 anni ritornare a parlare di baratto.
Dopo cinque anni di condivisioni, conoscenze e nuove amicizie, il nostro
entusiasmo per questa forma di scambio non si ferma e riparte con delle piccole
modifiche che sono sicuro apprezzerete.
Prima di tutto, ogni
primo del mese pubblicheremo le competenze che cerchiamo per il mese
successivo, in modo che abbiamo il tempo per accordarci, ma non troppo, perchè
certe decisioni devono essere prese senza pensarci troppo e con un pizzico di
follia. A differenza dell'anno scorso, quest'anno daremo una delle tre stanze
che diamo a pagamento, che vuol dire stanza con bagno privato e dimensioni più
grandi rispetto alla stanza baratto. Dall'esperienza degl'anni passati, la
stanza baratto si è dimostrata un po' piccolina, quindi siamo convinti che i
" barattanti" apprezzeranno questa piccola ma importante novità.
La nostra voglia di condividere è sempre il motivo
principale per il baratto, ma differenza
degl'anni scorsi accettiamo solo queste competenze e chiediamo sempre di inviarci
foto, video, link, ecc dei vostri lavori in modo da conoscerci un po' prima.
Le regole base sono sempre le stesse: 4 ore del vostro tempo
per una stanza con bagno privato e uso della cucina, i lavori devono essere
conclusi durante il soggiorno se questo non sarà possibile dovrà essere finito
a casa propria. Chiediamo massima cooperazione, condivisione e onestà.
Per ulteriori informazioni vi consigliamo di leggere il
nostro primo link scritto nel 2010: blubosa.blogspot.it/2010/09/guida-per-barattare-con-noi.html
Per il mese di Febbraio e Marzo cerchiamo: ragazzi/e disposti ad aiutarci a fare piccoli lavori di manutenzione della
casa (pittura, piccole riparazioni, pulizie, etc), chiunque sia disposto a insegnarci la propria arte con pazienza
e amore (piccoli artigiani, costruttori impazziti, creativi del reciclo,
etc....), madrilingue inglese, tedesco, francese e spagnolo, russo per la traduzione del nuovo sito, fotografi professionisti, film maker, grafici per continuare a fare nuove brochure per i nostri ospiti, blogger indipendenti ma professionisti,
esperti del web che ci aiutano a fare un restyling del Blog.
Non vediamo l'ora di conoscervi quindi scriveteci....non
abbiate paura :-)
blu.bosa@gmail.com
venerdì 30 maggio 2014
The beaches of Bosa
Sas Covas: take via Alghero, toward Bosa Marina-Alghero
direction, go straight at the traffic circle and follow the directions to “Sas
Covas”. You will go up along a dirt road
where you can admire from above the small seaport and the beach of Bosa Marina.
Continue until you find a path that
leads to a big house. Park the car nearby and take the path going down until
landing on the moon. Smooth and undulating rock evoking a lunar scenery. Keep
walking on the moon, be careful here
gravity exists and how, and find “Cane Malu”, a natural swimming pool formed of
volcanic rocks. Very good for snorkeling or spending a quiet day. Don’t forget
to bring food and water, there are no facilities.
Bosa Marina beach: equipped with bars and restaurants, it is surely one of the most popular beaches of this area. Thanks to its size, you won’t feel invaded by other bathers.
Turas beach: from Bosa Marina continue to the street running
along the see towards Oristano until find a
beach of sand and pebbles. This beach has long been frequented by
surfers for its big waves and untamed
environment. More recently locals have shown a preference for this beach over
the more crowded Bosa Marina. Along the seashore find beautiful colored natural
stones. Close to the beach, there is a nice bar with large windows facing the
sea and a pleasant garden to enjoy a cool Ichnusa (local beer).
Porto Alabe: from Turas beach the street continues up until crossing the villages of Magomadas and Tresnuraghes. Street signs will help you to find it. This is a large sandy beach that’s never crowded.
Changing direction, and going north toward Alghero, you fill
find perhaps the most captivating beaches.
Cane Malu |
Bosa Marina beach: equipped with bars and restaurants, it is surely one of the most popular beaches of this area. Thanks to its size, you won’t feel invaded by other bathers.
Porto Alabe: from Turas beach the street continues up until crossing the villages of Magomadas and Tresnuraghes. Street signs will help you to find it. This is a large sandy beach that’s never crowded.
Porto Alabe |
Bosa Marina |
S’Abba Druche: transport by car to the beach costs 5 euro, but it is really well
worth. There is a lovely bar situated at the top of a rock from which to enjoy an extraordinary view. There are two main
beaches divided by a rock. Main access to the beach comes at a nominal fee but
you can also access it for free from the main road down a path about 100 meters
away.
Compultittu: about one km and half from S’abba druche, you
will find a signal for parking (P) indicating “Compultittu” . Just beyond there
is a path that takes you down to an idyllic sandy cove. The water here is
extraordinary, changing color according to the time of day and the reflection
of sky and vegetation. It is defenetly one of the best beaches of the area, but also one of the most crowded
in July and August due to its small size. I suggest to go in the early morning
or during the late afternoon to enjoy a romantic sunset.
Tentizzos - Torre Argentina: years ago this was a wild
camping refuge for hippies from all over Europe country. Nowadays it’s a bit of a shabby camp ground camping
with few visitors due to the lack of trees and tourist services. Nevertheless,
it is a delightful place where nature, the sea and their fragrances mix
together to create a magical atmosphere. Here too, car transport comes at a
cost, but again, it’s absolutely well worth.
There are many places where you can spend the day entirely alone on your
own “private” beach. With a little bit of imagination, the rocks
become huge animals or indefinite parts
of the body. Beautiful water and
interesting seabed for fishing or
snorkeling. Up a rocky promontory you
will find an old Aragonese tower called
“Torre Argentina”. A climb to the top will reward you with a breathless view.
Under the tower, there is a natural lagoon with a microcosm of shrimps, crabs,
fish and shellfish living in a completely different habitat. Behind the lagoon,
the rock wall curves into concave amphitheater. Try to sing or screen and you will experience that the acoustic is excellent.
lunedì 5 maggio 2014
La storia d'amore fra un cane maltrattato, un ragazzo e una ragazza tedeschi e la nostra meravigliosa Bosa
Succede talvolta che un insieme di coincidenze più o meno
banali si susseguono in uno stretto arco di tempo e queste strane combinazione favoriscono incontri che poi ispireranno
grandi cambiamenti
Sembra la prefazione di una storia d'amore e in effetti lo
è, anzi più esattamente sono una serie di storie d'amore intrecciate fra loro
che ne fanno una. Questa è una storia d'amore fra due ragazzi, un cane
abbandonato, un paese della Sardegna che preferisce farsi chiamare città e per
ultimo io, che sono stato solo testimone di questa incredibile avventura e
proverò a raccontarvela.
Il 2013 sarà ricordato come uno degli anni più piovosi della
storia e in quei giorni a Bosa pioveva ininterrottamente
da una settimana. Il mio umore non era
dei migliori, non solo a causa del meteo ma anche perchè mi ero ritrovato solo e
le cose non sembravano girare nel verso giusto.
Di tanto in tanto uscivo e mi capitava di incontrare una
meravigliosa cucciola che mi seguiva invitandomi a giocare con qualunque cosa
le capitasse nel breve tragitto. Era l'unica in quel periodo che mi faceva
sorridere e inevitabilmente nacque un rapporto d'affetto e complicità nonostante
avesse già un padrone.
Il cane
apparteneva a un vicino che l'aveva presa come giocattolo per il figlio piccolo
che ben presto se ne stancò e l'abbandonò facendogli fare una vita praticamente
randagia.
Una mattina la vidi zoppicare vistosamente, venni
a sapere che il padrone l'aveva colpita perché
era entrata in casa e aveva rubato del cibo, un'altra volta la vidi
completamente fracida mentre cercava un posto per ripararsi dalla pioggia.
Decisi perciò di occuparmene io, ma
doveva essere una cosa momentanea perché viaggiavo spesso e non potevo portarla con me.
Andai dal padrone per assicurarmi che
non ci fossero problemi se me ne fossi occupato io, ma inspiegabilmente rifiutò.
Cercai di non
perdermi d'animo ma visto la situazione dovevo cambiare atteggiamento, tentai perciò di distaccarmene
lentamente. Ma fu inutile, nonostante i miei sforzi , ogni mattina immancabilmente
la trovavo scodinzolante sul ciglio della porta cercando di attirare la mia attenzione. Cosa avreste
fatto al mio posto? La tenni a casa mia
cercando di non farmi scoprire dal vicino , la curai, cercai di educarla, ma
era una signorina con una certa personalità e non era molto propensa a farsi comandare. Stranamente
verso sera, diventava dolcissima e
affettuosa e passavamo ore bellissime a giocare e a farci compagnia.
La maggior parte delle religioni afferma che gli animali non
hanno un'anima, ma ho vissuto vari
episodi che dimostrano che questa teoria è discutibile. Quel giorno infatti,
avevo la febbre molto alta e lei rimase quasi tutto il giorno vicino a me senza
uscire, mi leccava in continuazione, non si staccava da me neanche quando
andavo in bagno, avevo la sensazione che avesse capito che stavo male. Quella sera guardammo un film del regista
Taiwanese Ang Lee dove una delle protagoniste più affascinanti del film si chiamava Jchen e la chiamai così dato che tutti dicevano che
era brutta ma per me era bellissima, proprio come in quel film.
Jchen cominciava a essere territoriale e abbaiava
furiosamente a qualunque estraneo si addentrasse nella via, non ha mai morso
nessuno ma per chi non la conosceva, incuteva un certo timore. Un paio di volte
prese anche della biancheria dei vicini per giocarci, un'altra volta le scarpe.
Questi episodi procurarono una certa antipatia nei suoi riguardi e qualunque
cosa succedesse era sempre colpa sua. Spiegai
che era ancora cucciola e di portare pazienza ma fu tutto inutile minacciavano
di farla rinchiudere nel canile o addirittura avvelenarla. Cercai di farla uscire il meno possibile sperando che
la rabbia dei vicini si affievolisse, ma la cucciola era vivacissima ed era
impossibile tenerla a casa.
Temevo per la sua incolumità. Cominciai così a
cercarle un padrone, chiedendo a conoscenti e amici, tutti promettevano ma in pratica nessuno riuscì
a aiutarmi.
Tentai con annunci sui social media, presi tanti "MI PIACI", condivisioni, commenti appassionati ma neanche l'ombra di chi volesse adottarla. Ero veramente preoccupato perchè non poteva più rimanere da me a lungo.
Tentai con annunci sui social media, presi tanti "MI PIACI", condivisioni, commenti appassionati ma neanche l'ombra di chi volesse adottarla. Ero veramente preoccupato perchè non poteva più rimanere da me a lungo.
Così arrivarono loro, i nostri eroi: Bettina e
Peter, due ragazzi tedeschi venuti dalla lontana Amburgo per passare qualche
giorno nella nostra Bosa.
Inizialmente ci fu un rapporto di distaccata cordialità, ma Jchen non badò molto alle formalità e prese subito molta confidenza con Bettina. Di solito abbaiava agli estranei, era diffidente (sarda è), ma non lo fu mai con Lei. Bettina è una ragazza con degl'occhi e un sorriso dolcissimi, Petr un carattere saggio e gentile, assomigliava tanto a mio grande amico che non vedo ormai da anni. Così mi feci coraggio e chiesi di adottarla dato che io non potevo prendermene cura e rischiava di passare la sua vita in un triste canile. Inizialmente credo che l'idea fu considerata bizzarra e mi diedero le classiche giustificazioni: non abbiamo tempo, abitiamo in appartamento, ma la scusa indiscutibile era che abitavano in Germania e anche se avessero voluto era troppo complicato portarla con loro. Già, perchè mai una coppia tedesca che vive a 1700km di distanza da Bosa dovrebbe adottare un cane bosano. Semplice, perchè quel cane ti cambierà in meglio la vita e quando pronunciai questa frase come d'incanto si accese timida speranza. Il giorno dopo ci salutammo e rimanemmo che mi avrebbero saputo sapere, ma era la tipica frase di chi ti vuole dire di no in modo gentile.
Inizialmente ci fu un rapporto di distaccata cordialità, ma Jchen non badò molto alle formalità e prese subito molta confidenza con Bettina. Di solito abbaiava agli estranei, era diffidente (sarda è), ma non lo fu mai con Lei. Bettina è una ragazza con degl'occhi e un sorriso dolcissimi, Petr un carattere saggio e gentile, assomigliava tanto a mio grande amico che non vedo ormai da anni. Così mi feci coraggio e chiesi di adottarla dato che io non potevo prendermene cura e rischiava di passare la sua vita in un triste canile. Inizialmente credo che l'idea fu considerata bizzarra e mi diedero le classiche giustificazioni: non abbiamo tempo, abitiamo in appartamento, ma la scusa indiscutibile era che abitavano in Germania e anche se avessero voluto era troppo complicato portarla con loro. Già, perchè mai una coppia tedesca che vive a 1700km di distanza da Bosa dovrebbe adottare un cane bosano. Semplice, perchè quel cane ti cambierà in meglio la vita e quando pronunciai questa frase come d'incanto si accese timida speranza. Il giorno dopo ci salutammo e rimanemmo che mi avrebbero saputo sapere, ma era la tipica frase di chi ti vuole dire di no in modo gentile.
Nel frattempo, Jchen cresceva e oltre alle tantissime gioie
mi dava anche molti dolori. L'avevo abituata a dormire in una stanza vicino la
mia e quella sera si gratto in continuazione a causa di una brutta ferita che
si era procurata giocando con un gatto. Sfortuna volle che proprio sotto quella
stanza soggiornavano degli ospiti un po' insofferenti che la mattina seguente mi fecero presente un
rumore incessante per tutta la notte. Mi scusai cercando di spiegare la
situazione ma le loro facce non promettevano nulla di buono. Infatti, dopo solo
un paio di giorni, trovai la loro
recensione in uno dei siti più famosi che si lamentavano della notte insonne a
causa del cane. Fu la prima recensione negativa e il bed and breakfast dalla prima posizione scese drasticamente. Ero
veramente abbattuto, perchè mi ero affezionato ma mi rendevo conto che non potevo abbandonarla
ma allo stesso tempo non potevo permettermi che simili episodi del genere si
ripetessero.
Così mentre bevevo il mio caffè mattutino, trovai un'e-mail
di Bettina la quale mi scriveva che da quando era tornata in Germania aveva
pensato molto a quel cane e avevano deciso di adottarla e se non fosse un
problema per me sarebbero tornati a Bosa entro una quindicina di giorni.
NON CI POTEVO CREDERE!!!
Lessi l'e-mail tre volte e alla quarta esplosi in urlo liberatorio e abbracciai Jchen che abbaiò divertita come se avesse capito che stava succedendo qualcosa di importante. Scrissi subito a Bettina, ringraziandola e di non preoccuparsi che avrei pensato io a tutto. Immaginate, erano disposti a prendersi delle ferie, spendono soldi per l'aereo, spostamenti vari, ecc per prendere un cane randagio in Sardegna, come se in Germania non c'è ne fossero.
NON CI POTEVO CREDERE!!!
Lessi l'e-mail tre volte e alla quarta esplosi in urlo liberatorio e abbracciai Jchen che abbaiò divertita come se avesse capito che stava succedendo qualcosa di importante. Scrissi subito a Bettina, ringraziandola e di non preoccuparsi che avrei pensato io a tutto. Immaginate, erano disposti a prendersi delle ferie, spendono soldi per l'aereo, spostamenti vari, ecc per prendere un cane randagio in Sardegna, come se in Germania non c'è ne fossero.
Iniziò la corsa contro il tempo, contro la burocrazia,
contro il vecchio proprietario, contro tutto e tutti ma ormai ero vicino al
traguardo e dovevo correre più veloce possibile . Non immaginavo però che
nonostante tutti gli ostacoli che avevo già superato l'ultimo era quello più duro: la burocrazia.
Per espatriare dall'Italia un cane devi avere un passaporto oltre altri certificati che dimostrano le buone condizioni di salute. Sembrava che lo stato Italiano improvvisamente si fosse interessato a questo cane mentre prima l'unica soluzione che proponeva era una squallida gabbia in un triste canile. Passai ore, giorni a girare per uffici, Usl, veterinario ma i documenti sembravano non finire mai. Mancavano pochi giorni al loro arrivo e se non fossi riuscito a farmi consegnare la documentazione in tempo, probabilmente non sarebbero mai più tornati. La cosa più difficile e contraddittoria era il passaporto. Oltre a inserire i dati del padrone la legge prevede anche il codice fiscale. Codice fiscale per il passaporto di un cane? In Germania però non esiste il codice fiscale e automaticamente non si poteva stampare il passaporto. Non vi dico come abbiamo aggirato il problema, ma vi assicuro che c'è l'abbiamo fatta.
Nel frattempo risposi a quella brutta recensione scusandomi dell'accaduto invitandoli a trascorrere un'altro giorno da noi spiegando che non potevo lasciare un cane ferito nella strada e se fosse tornati non avrebbe avuto più gli stessi problemi dato che il cane era stato adottato da una coppia di tedeschi. Dopo poche ore dalla pubblicazione della mia risposta scoppiò il finimondo. Ricevetti in continuazioni telefonate di persone che si complimentavano chiedendo di soggiornare da noi solo per solidarietà, una signora addirittura voleva fare una donazione spontanea, molti mi invitarono a trascorrere un soggiorno da loro, ma quella che toccò di più fu una telefonata di Gaia una bambina di 6 anni. Non mi aspettavo tanta solidarietà e più questa storia andava avanti e più mi rendevo conto come da un fatto negativomi stava regalando un'esperienza unica.
Per espatriare dall'Italia un cane devi avere un passaporto oltre altri certificati che dimostrano le buone condizioni di salute. Sembrava che lo stato Italiano improvvisamente si fosse interessato a questo cane mentre prima l'unica soluzione che proponeva era una squallida gabbia in un triste canile. Passai ore, giorni a girare per uffici, Usl, veterinario ma i documenti sembravano non finire mai. Mancavano pochi giorni al loro arrivo e se non fossi riuscito a farmi consegnare la documentazione in tempo, probabilmente non sarebbero mai più tornati. La cosa più difficile e contraddittoria era il passaporto. Oltre a inserire i dati del padrone la legge prevede anche il codice fiscale. Codice fiscale per il passaporto di un cane? In Germania però non esiste il codice fiscale e automaticamente non si poteva stampare il passaporto. Non vi dico come abbiamo aggirato il problema, ma vi assicuro che c'è l'abbiamo fatta.
Nel frattempo risposi a quella brutta recensione scusandomi dell'accaduto invitandoli a trascorrere un'altro giorno da noi spiegando che non potevo lasciare un cane ferito nella strada e se fosse tornati non avrebbe avuto più gli stessi problemi dato che il cane era stato adottato da una coppia di tedeschi. Dopo poche ore dalla pubblicazione della mia risposta scoppiò il finimondo. Ricevetti in continuazioni telefonate di persone che si complimentavano chiedendo di soggiornare da noi solo per solidarietà, una signora addirittura voleva fare una donazione spontanea, molti mi invitarono a trascorrere un soggiorno da loro, ma quella che toccò di più fu una telefonata di Gaia una bambina di 6 anni. Non mi aspettavo tanta solidarietà e più questa storia andava avanti e più mi rendevo conto come da un fatto negativomi stava regalando un'esperienza unica.
Il giorno dell'arrivo dei tedeschi stava arrivando e il
passaporto non era ancora pronto e feci i salti mortali, ma chi la dura la
vince e alla fine c'è la feci e i tedeschi arrivarono.
Li aspettavamo di fronte la casa e quando si avvicinarono
Jchen corse loro incontro, credetemi non lo faceva con tutti anzi molto spesso
abbaiava o scappava.
Passammo tre giorni insieme, rafforzarmo l'amicizia, gli diedi dei consigli e poi venne il giorno della partenza. Jchen non voleva partire, faceva fatica a mettere il guinzaglio, puntava i piedi non voleva entrare in macchina. A me il compito ingrato di tirarla e metterla in gabbia con la forza, mi costo molto ma era per il suo bene. Quando la macchina partì mi vennero in mente tutti gli episodi di questa storia e con un po' di malinconia pensavo che fosse finita e che quella piccola peste mi sarebbe mancata tantissimo. Ma la storia non finisce così, Bettina e Petr di tanto in tanto mi scrivevano delle e-mail per dirmi come stava andando la loto vita con il cane.
All'inizio è stato difficile addomesticarla ma la determinazione germanica e soprattutto il loro amore, hanno fatto si che Jchen diventasse ubbidiente. La chiamarono BLU in ricordo del nostro Bed and Breakfast e di questa avvincente avventura.
Poco prima di natale, ricevetti un'email da Bettina :" Caro Sebastiano, ti auguriamo un Buon Natale.......con molta gioia ti informiamo che abbiamo deciso di sposarci e abbiamo scelto Bosa per festeggiare quest'evento..." . Mi commossi un po', uscii di casa, ricordo che nevicava forte fu una serata memorabile, avevo la sensazione di essere stato parte di qualcosa di importante che raramente la quotidianità ti permette di fare.
Passammo tre giorni insieme, rafforzarmo l'amicizia, gli diedi dei consigli e poi venne il giorno della partenza. Jchen non voleva partire, faceva fatica a mettere il guinzaglio, puntava i piedi non voleva entrare in macchina. A me il compito ingrato di tirarla e metterla in gabbia con la forza, mi costo molto ma era per il suo bene. Quando la macchina partì mi vennero in mente tutti gli episodi di questa storia e con un po' di malinconia pensavo che fosse finita e che quella piccola peste mi sarebbe mancata tantissimo. Ma la storia non finisce così, Bettina e Petr di tanto in tanto mi scrivevano delle e-mail per dirmi come stava andando la loto vita con il cane.
All'inizio è stato difficile addomesticarla ma la determinazione germanica e soprattutto il loro amore, hanno fatto si che Jchen diventasse ubbidiente. La chiamarono BLU in ricordo del nostro Bed and Breakfast e di questa avvincente avventura.
Poco prima di natale, ricevetti un'email da Bettina :" Caro Sebastiano, ti auguriamo un Buon Natale.......con molta gioia ti informiamo che abbiamo deciso di sposarci e abbiamo scelto Bosa per festeggiare quest'evento..." . Mi commossi un po', uscii di casa, ricordo che nevicava forte fu una serata memorabile, avevo la sensazione di essere stato parte di qualcosa di importante che raramente la quotidianità ti permette di fare.
Così Petr, Bettina il 3 ottobre si sposeranno a Bosa nel Castello dei
Malaspina e naturalmente BLU li accompagnerà e sono sicuro che Bosa gli darà
quel caldo abbraccio che meritano.
La storia finisce qua, non voglio rovinare tutto con qualche
frase già fatta o con la solita solfa moralista, ognuno tragga le sue
conclusioni, sono convinto che questa storia possa dare molti spunti di riflessione sotto
vari punti di vista.
Ringrazio i fratelli Toro che abitano in via Muruidda vicino
a me, persone veramente speciali che hanno aiutato e amato questo cane quanto
me e che alla sera non dimenticano mai di mettere fuori il piattino con l'acqua
e un po di cibo per i cani e gatti randagi, il Sig. Madeddu che mi ha dato una
grossa mano per ottenere i documenti e ogni volta che lo ringraziavo
rispondeva:"Dovere!" Il veterinario Biccai, che con molta
professionalità e umanità mi ha sostenuto e per finire tutti quelli che mi
hanno deriso e ostacolato perchè hanno rafforzato la mia determinazione.
lunedì 3 giugno 2013
LA MARMELLATA DI ROSA
Correva
l'anno 2010, esattamente l’8 maggio,
l’estate era alle porte, la
ristrutturazione della casa era in procinto di essere terminata ma c’erano
ancora tantissime cose da fare e l’aria era abbastanza tesa. Quel maggio era veramente maggio, non come quello
appena trascorso, le giornate erano lunghe e soleggiate così decidemmo di
prenderci pausa e ci dirigemmo in bicicletta verso il fiume per raggiungere la meravigliosa
chiesa di S. Pietro. Il tragitto fu un susseguirsi di fiori colorati, profumi primaverili
e di tanto in tanto si scorgevano dei
casolari abbandonati ricoperti da una vegetazione lussureggiante che voleva riappropriarsi del
territorio precedentemente perso. Immerso in questa contesto idilliaco e
finalmente libero dai pensieri che mi stavano affliggendo, fui riportato alla
realtà dall’urlo entusiasta di Elena: “Fermati!” Vidi delle signore di mezz’età
che stavano raccogliendo delle rose
selvatiche che crescevano nel ciglio della strada. Le rose erano bellissime,
colme di petali di colore rosa con dei
riflessi rossi e l’ idea che fossero selvatiche e che non dovessimo chiedere il
permesso a nessuno per raccoglierle, le rendevano ancor più belle e
affascinanti.
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